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bruno gasperutti

Triestina-Pro Vercelli 2-0, Gasperutti: "Vittoria meritata ma troppa fatica"

La Triestina costretta ad emigrare sul neutro di Fontanafredda, vince ancora e meritatamente, ma quanta fatica ragazzi! La sensazione è stata che forse non c'era bisogno di portare la gara fino alle battute finali, ma si poteva anche chiuderla prima o non concedere tanto spazio ai vercellesi, ma come già detto dopo la prima partita, la Triestina è ancora un cantiere aperto, sta certamente migliorando, ma non è ancora la squadra che potrebbe essere. Rispetto alla gara interna con il Trento si sono visti in più, D'Urso, Vallocchia e Finotto e non è poco, ma sembra che giochi senza mai forzare l'andatura, in surplace, tanto la superiorità individuale alla fine ha “quasi” sempre ragione. Andata in vantaggio si è accontentata di giocare a sprazzi, ispirata a centrocampo da due giocatori che in questa categoria sembra siano capitati per caso, come D'Urso e Correia. Quando s'accendono i due sono proprio un bel vedere, sembrano padroni di fare quello che vogliono e nel primo tampo hanno dominato a centrocampo, prendendosi la scena. Nella ripresa sono purtroppo calati e con loro anche qualche altro compagno e la Pro Vercelli ha preso campo, senza fare cose trascendentali, ma tenendo in apprensione il tifoso, perchè il risultato era purtuttavia in bilico e qualcosa poteva sempre succedere. La Pro è sembrata una squadra come ce ne sono tante in serie C, difesa arcigna, buona a centrocampo, attacco spuntato con alcune individualità piuttosto interessanti, come per esempio quel Maggio che palla al piede puntava sempre la porta e che in pratica, è stato l'unico a provarci. Per il resto dei piemontesi abbiamo visto i primi 5' spigliati, dove hanno cercato di sorprendere gli alabardati e dove al 2' hanno avuto l'unica opportunità della partita per segnare, ma Condello trovato defilato sul secondo palo e ahinoi lasciato colpevolmente troppo solo da Anzolin, ha colpito sporco, mettendo il pallone tra le braccia di Matosevic. Poi i bianchi si sono visti solo nella ripresa, quando hanno avuto l'inerzia della gara in mano, qualche iniziativa del vivace Maggio come detto, ma poco altro e qualche tiro da distanze stratosferiche che è sfilato ai lati della porta. La Triestina quando si accendeva era tutt'altra cosa, dava sempre l'impressione di poter far male, sia nel primo tempo quando ha dominato, ma anche nella ripresa quando riusciva a imbastire qualche bel contropiede. Tutte le occasioni viste al Tognon sono state di marca alabardata, ma sempre per un motivo o per un altro, non riusciva a concretizzare e di occasioni o meglio dire di opportunità per segnare, questa sera gli alabardati ne hanno messe in fila parecchie. Era da tanto tempo che non si vedeva una Triestina così pimpante e a tratti anche bella; poco impegnata in difesa dalla spuntata Pro, ha dovuto solo preoccuparsi di qualche spunto isolato o del tiraccio della domenica, ma era sabato! A centrocampo detto dei due registi Correia più arretrato e D'Urso con più licenze offensive, abbiamo visto un Germano in crescita, sempre utile e presente, un Vallocchia moto perpetuo onnipresente, che nella ripresa ovviamente ha dovuto rifiatare e d'altra parte siamo ad inizio stagione e non potrebbe essere diversamente. Pierobon subentrato nella ripresa, è stato utilizzato proprio nel periodo in cui la squadra ha arretrato il raggio d'azione aspettando i vercellesi e ha giocato più di contenimento, ma ha fatto anche vedere alcune belle sgroppate e un paio di imbucate che potevano essere meglio finalizzate. In attacco Redan ha corso in ogni zona del fronte offensivo, ha il grande merito di esser stato prontissimo nel deviare in rete il tiro-cross di Lescano, ma a me è piaciuto perchè è stato sempre attento a non farsi anticipare e a rigiocare i palloni sporchi che arrivavano dalle sue parti. Lescano è attaccante vero, vede di più la porta ed è letale sottorete, ha sprecato qualche buona opportunità e in qualche occasione è stato bravissimo il portiere ad impedirgli il gol, come al 35' quando ha girato in porta un'invenzione di Correia che lo aveva liberato quasi sul dischetto. Nella ripresa mi è sembrato calare fisicamente e non riusciva più a far salire la squadra, ma nei pressi dell'area di rigore, sa sempre essere il pericolo numero uno per qualsiasi difesa. Finotto è entrato bene, come era entrato anche bene con l'Albinoleffe; fisicamente prestante sa giocare, è veloce, utilissimo nel legare il gioco, ma ora lo aspettiamo anche come finalizzatore. Solo uno scampolo per El Azrak ma un gol bellissimo con un tiro velenoso rasoterra che ha baciato il palo, un gol meritato che doveva arrivare prima per quanto visto sul campo, ma che ha coronato una bella e convincente prestazione di tutta la squadra. Ora due trasferte e una o forse anche due (visto l'andazzo) partite in campo neutro, aspettiamo la riprova di quanto visto, questa squadra ha ottime potenzialità, deve forse ancora imparare a gestire meglio la partita, nelle sue varie fasi palleggiando e rallentando o accelerando la manovra, ma quando saliranno di condizione i suoi uomini di maggior classe, ne vedremo delle belle. BRUNO GASPERUTTI

Triestina-Sangiuliano 0-0, Gasperutti: "Unione dallo spirito amichevole, modulo e uomini da cambiare". Video

  • Video: https://www.youtube.com/watch?v=1PzKHAlSjJk
  • Commento al video: Visibilmente deluso dall'atteggiamento della Triestina in questa finale d'andata del play-out contro il Sangiuliano. Bruno Gasperutti è preoccupato per la gara di ritorno, quella che deciderà quale squadra verrà retrocessa in serie D.

Visibilmente deluso dall'atteggiamento della Triestina in questa finale d'andata del play-out contro il Sangiuliano.

Triestina-Trento 0-1, Gasperutti: "L'Unione si disunisce in dieci, il progetto merita fiducia"

Un Trento tetragono, ordinato e ben messo in campo, ha rovinato la festa alla Triestina alla prima stagionale davanti al suo bel pubblico. Un vero peccato perchè la nuova proprietà americana meritava un risultato diverso, per tutto l'entusiasmo che è riuscita a riportare in una piazza difficile come la nostra, sempre un po' troppo diffidente e troppo emotivamente incostante, per gli alti e bassi d'umore che caratterizzano l'umore dei suoi tifosi.

Lo spettacolo è stato bello, la coreografia della curva tutta imbandierata ed entusiasta pure, anche il tifo corretto e sempre costruttivo, il risultato del campo purtroppo no. Ma raccontiamola a grandi linee questa prima uscita dell'Alabarda: la squadra è partita con buon piglio, propositiva e con qualche idea brillante, svolgendo un gioco piacevole e facendo vedere una buona copertura del campo. Per 20' non ha fatto uscire il Trento dal suo guscio e ci si aspettava da un momento all'altro la rete che apriva la cassaforte gialloblù. Subito al 5' una bellissima azione con tuffo di testa finale di Lescano che sfiora il palo, ma era in fuorigioco, l'azione e la conclusione però restano ed era tutto molto bello. All'8' lancio in verticale di Struna per Redan che si presenta molto defilato, cross e il portiere smanaccia in tuffo orizzontale: nessuno è pronto per il tap-in. Al 16' affondo velocissimo sulla sinistra di Anzolin che travolge tutti gli avversari, ma si allunga un po' il pallone e deve crossare, la difesa gialloblù però è attentissima e respinge. Il Trento che era partito guardingo dopo 20' un po' passivi, mette il naso oltre la metàcampo, non è mai pericoloso ma dà sempre l'impressione di avere le idee chiare e per questo, bisogna prestare molta attenzione. Al 29' una situazione un po' ingarbugliata in area alabardata, viene risolta con un intervento pericoloso che richiederebbe l'ausilio del Var, che per fortuna non c'è; il nostro è ancora uno sport vecchia maniera, con giudizi immediati sia positivi che negativi, meno televisivo di quello a cui ci hanno abituati, dove bisogna aspettare 2-3 minuti per esultare dopo una rete. Al 33' palla gol per Redan che entra da solo in area, ma si allarga nel controllo e poi deve crossare, ma ancora una volta la difesa trentina fa buona guardia. Il primo tempo è tutto qui, lo spettacolo è stato piacevole e abbiamo visto una buona Triestina, ma il Trento è una squadra rognosa da prendere con le molle. La ripresa si apre al 7' con la seconda ammonizione di Pierobon, che blocca una ripartenza al limite dell'area di rigore avversaria e qui comincia un'altra partita. Tesser deve cambiare e immette Celeghin al posto di El Azrak e la squadra perde un po' di gamba con l'uscita dei due centrocampisti che appoggiavano le incursioni delle due punte; il centrocampo che si avvaleva di due giocatori che appoggiavano la manovra avanzata, si ritrae troppo lasciando una vasta zona centrale all'avversario, che ne fa trampolino di lancio e prende in mano la partita. Al 23' Lescano avrebbe sulla testa una buona occasione, ma purtroppo non riesce a schiacciare una punizione di Anzolin e il pallone sorvola la traversa. Ma arriva al 25' il gol che decide la gara, in verità non inaspettato perchè il Trento aveva l'inziativa e pur non essendo pericolosissimo si aveva la sensazione che prima o dopo l'occasione l'avrebbe avuta, anche perchè i suoi attaccanti erano sempre molto insidiosi e tutti di ottime qualità. Su un cross in area proveniente da sinistra, Anzolin fa una strana torsione per colpire il pallone con un esterno sinistro, invece di spazzare con il destro e il risultato è che fornisce un comodo pallone a Sangalli, qui bisogna dire lasciato colpevolmente solo al limite dell'area, che ha tutto il tempo di aggiustarsi la sfera e sparare un siluro sotto l'incrocio dei pali.

Il tempo per recuperare anche ci sarebbe, ma la sensazione è che la Triestina ha finito la benzina e ben difficilmente sarebbe riuscita a rimettere in sesto la partita. Infatti le palle gol nel prosieguo della gara sono per i trentini, che con Pasquato impegnano un Matosevic un po' approssimativo nella parata e per Petrovic che spara fuori da pochi metri un pallone d'oro servitogli da Attys.

Raccontata a grandi linee la partita, devo dire che la Triestina non mi è dispiaciuta fino a quando è rimasta a ranghi completi, poi invece si è disunita ed è stata troppo passiva senza riuscire più a ripartire.

E' una squadra che ha ancora attaccato il cartello di lavori in corso e bisogna aver pazienza, tanto più perchè stavolta, per un motivo o un altro, non poteva disporre di diversi elementi. Ha giocato a sprazzi, a folate, non dando troppa continuità all'offensiva, pur mantenendo sempre il controllo del gioco; si vede che è una squadra ancora da amalgamare. Correia che ne è il fulcro ha inizialmente fatto un'ottima impressione, ma poi gli avversari gli hanno preso le misure e si è un po' accartocciato su sé stesso, non dirigendo con la lucidità che si vede è nelle sue corde. Mi è sembrato che gli altri centrocampisti non gli dessero lo scarico semplice, erano sempre troppo distanti o coperti, mentre al contrario il gioco dei trentini era molto più fluido e le uscite più organizzate. In difesa la squadra rossoalabardata ha retto bene, non concedendo quasi nulla agli avversari che in attacco mi sono sembrati piuttosto talentuosi con gli ottimi Anastasia, Attys e Petrovic, ben assistiti da Pasquato che con il pallone tra i piedi è sempre un bel vedere, pur non avendo più lo spunto e il guizzo del passato.

Peccato per il gol subito che ha rovinato la festa dell'esordio e anche per l'espulsione un po' ingenua di Pierobon che ha indirizzato la partita, due episodi determinanti ma evitabilissimi. Aspettiamo con fiducia riscontri dalle prossime uscite, la squadra merita fiducia, la proprietà merita fiducia, l'allenatore è un esperto nocchiero ed è un lusso per la categoria, tutte le componenti sono positive e il futuro non può che essere roseo.

Ultima notazione per un terreno di gioco indecente, con zolle che si alzavano in tutte le zone del campo, non appena il piede calcava un po' di più sul terreno. Ho paura che questo sarà un leit-motive per tutta l'annata e che dovremo subirlo, ma oramai non si può più rimediare, questo è e dobbiamo tenercelo così e far buon viso a cattivo gioco.

BRUNO GASPERUTTI