La Pallacanestro Trieste passa a Cividale nella prima sua gara della Supercoppa. Cividale invece aveva già giocato e perso lunedi contro Udine per 87-62. Ora la qualificazione al prossimo turno se la giocheranno le due vincenti tra due giorni al PalaRubini. Una buona Pallacanestro Trieste che ha sofferto abbastanza solo nel primo quarto e per qualche sprazzo nel secondo. Quattro in doppia cifra: Brooks, Candussi, Campogrande e Deangeli. Questi ultimi due sembrano tutt’altri giocatori rispetto alla scorsa stagione. Merito probabilmente di coach Christian e della categoria inferiore.
I primi punti della gara sono di Furin con due liberi. Impatta ben presto Deangeli. Tripla di Ruzzier: 4-5. Altre bombe con Redivo, Ferrero, ancora Redivo e due volte Campogrande: 19-19. Si procede in equilibrio con il canestro sulla sirena di Miani: 23-21 al primo intervallo.
Il secondo quarto si apre con il tiro da oltre l’arco di Deangeli e da un canestro dello stesso, poi Campogrande: 23-28. Rota replica da tre: 26-28. Tripla di Campogrande e Candussi da sotto: 26-33. Trieste si siede un attimo e Cividale con le triple di Miani e di Redivo e il canestro di Dell’Agnello opera il sorpasso: 34-33. Vildera subito dopo riporta gli ospiti in vantaggio. Tre bombe di Filloy e una di Brooks scavano il solco: 38-51 a metà gara. Sino ad ora 11 punti per Redivo e per Campogrande. Per Trieste un’ottimo 10/18 da oltre l’arco.
Il terzo quarto si apre con la bomba locale di Marangon e il canestro di Miani: 43-51. La Gesteco si avvicina pericolosamente: 54-57. Botta e risposta da tre fra Brooks, Marangoni e Campogrande: 57-63. Nel finale a segno ancora Isotta e due volte Brooks: ultimo riposo sul 59-67.
Inizio ultimo quarto con la tripla di Campogrande: 59-70. Trieste resta avanti, due liberi di Candussi e un’entrata di Ruzzier valgono il 61-74. Altra serie di tiri da oltre l’arco: Isotta, Candussi e due volte Redivo: 70-79. Ruzzier e due liberi di Ferrero: 70-83 a meno 3’. Risultato praticamente in cassaforte. La gara si chiude con due liberi a bersaglio di Deangeli: 76-86.
Il tabellino.
UEB GESTECO CIVIDALE 76
PALLACANESTRO TRIESTE 86
(23-21; 15-30; 21-16; 17-19)
UEB GESTECO CIVIDALE: Marangon 9, Redivo 19, Miani 15, Balladino ne, Mastellari 3, Rota 6, Balde ne, Furin 11, Bartoli, Barel ne, Isotta 9, Dell’Agnello 4. All. Pillastrini.
PALLACANESTRO TRIESTE: Bossi, Filloy 9, Rolli ne, Reyes ne, Deangeli 13, Ruzzier 7, Camporeale ne, Campogrande 19, Candussi 14, Vildera 4, Ferrero 8, Brooks 12. All. Christian.
Note.
Tiri da 2: Cividale 18/43, Trieste 17/29
Tiri da 3: Cividale 12/27, Trieste 14/35
Tiri liberi: Cividale 4/7, Trieste 10/14
Rimbalzi: Cividale 36, Trieste 42
Pallacanestro Trieste comunica di avere acquisito fino al termine della stagione in corso il diritto alle prestazioni sportive
Non prosegue sotto i migliori auspici la marcia di avvicinamento della Pallacanestro Trieste
Con l'uscita forse un po' inattesa dalla Supercoppa si può considerare esaurito il precampionato della Pallacanestro Trieste (anche se io auspico si possano fare un paio di amichevoli che risulterebbero utilissime visto l'attuale andazzo) e quindi mi ritrovo a pensare, valutare e rivalutare quanto si è visto finora, in campo e fuori dopo la maledetta domenica della retrocessione.
La nuova proprietà, espressasi a caldo per un "repulisti" all'interno della squadra, affida l'incarico di General Manager a Michael Arcieri, professionista esemplare che stava portando Varese ai play off (poi persi per la nota penalizzazione) e che ha meritatamente vinto il titolo di Manager dell'Anno (peraltro appena premiato, complimenti Mike). Arcieri prende possesso del suo nuovo incarico e incomincia a modellare il nuovo roster che dovrà tentare di risalire subito in serie A. Si rinuncia a Marco Legovich (e non poteva essere diversamente) ma si inizia a contrattualizzare i giocatori appena retrocessi (escluso Lever ahimè accasatosi subito a Napoli) partendo da Stefano Bossi e finendo all'ultimo momento utile con Michele Ruzzier (tutti ingaggi conditi da appellativi roboanti per ciascun giocatore).
In parallelo si procedeva a completare il roster con il ritorno di Candussi e l'innesto di due attempati ma sempre validi esterni e cioè Filloy e Ferrero. In seguito sarebbero arrivati i due americani.
Alla presentazione della campagna abbonamenti il presidente disse che il nostro sarebbe stato un team di A1 che avrebbe giocato in A2 al che mi sono chiesto: ma allora perchè siamo retrocessi? Vabbè, passiamo oltre.
Viene assunto un giovane coach americano che incomincia a lavorare dopo Ferragosto plasmando una squadra dichiaratamente votata all'attacco, difesa poca, rimbalzi e corri e tira, senza lunghi o quasi e comunque senza gioco per i lunghi.
Bene, le prime amichevoli e la Supercoppa ci parlano di un team molto affiatato, la chimica di squadra funziona e soprattutto esiste uno splendido affiatamento tra i ragazzi, cosa fondamentale per affrontare un torneo che dura quasi una gravidanza dove andare d'accordo (per dirla facile) è salutare e irrinincianile.Si vince a Cividale e soprattutto contro Udine, pur palesando qualche lacuna difensiva (nelle triple Udine ci è stata davanti grazie a troppi tiri facili piedi per terra). Ritroviamo le prestazioni di giocatori che onestamente con la serie A c'entravano poco (vedi Deangeli e Campogrande). Per cui vincere fa bene e aiuta a vincere.
Bene, arriva il quarto di finale di Supercoppa che ci mette di fronte Trapani, squadra costruita per vincere il campionato e strombazzata oltre misura dal suo presidente (con ragione però, si vedrà alla fine).
Perdiamo meritatamente fin da quasi subito, e assistiamo a una gara a tratti imbarazzante: pur in vantaggio dopo due minuti girandola infinita di cambi, ne abbiamo già parlato, che secondo me portano i giocatori (chi di più chi meno) a non entrare in ritmo e a trovarsi disorientati, in maniera che ognuno comincia a giocare in maniera individuale senza troppe alchimie di squadra. E allora vediamo che davanti a una squadra secondo me più forte di Udine, la squadra di A1 che gioca in A2 va in difficoltà soprattutto in difesa (sia dall'arco che sotto il ferro) ma anche in attacco, Ruzzier non è lui, l'ho visto andare in penetrazione e sul più bello fermarsi scaricare a Ferrero con tripla sul ferro. Tira poco e male, subisce pochi falli, gli manca un lungo verticale a cui consegnare palloni sul ferro per alley hoop o schiacciate, sembra snaturato nel gioco.
Candussi è uscito per un leggero infortunio e la squadra si è disunita e ha subito il parziale decisivo.
Vildera fa il suo ma non è nè verticale nè esplosivo, per cui se penso a nove mesi di torneo con gli infortuni dietro l'angolo, mi sento abbastanza coperto nel settore play/guardie/esterni ma totalmente scoperto nel settore lunghi.
Secondo me manca un centrone verticale (italiano intendo) che permetta a Candussi di giostrare da "4" (che è il suo ruolo) e che possa essere utile in caso di assenze dei compagni. Dire o proporre questo significa anche cambiare sistema di gioco e non credo che questo sia nel "credo" del nostro coach.
Spero che abbia ragione lui e che a partire dal 4 ottobre vedremo una squadra equilibrata e con un impianto di gioco assimilato e produttivo.
Con fiducia, buon campionato a tutti.
VITTORIO LEONE
Dopo Sassari la nostra corsa verso la salvezza diventa complicata, forse drammatica (sportivamente parlando).
Abbiamo vinto una splendida partita (85-77) che non ci consegna ancora la salvezza pur con 22 punti in tasca,
Scontato dire che abbiamo fatto tanti passi indietro,
Vincere un derby (86-75) è sempre importante e anche bello, vincerlo dopo cinque anni contro Udine ha sempre un sapore dolce, ma quello che c'è da dire su questa partita è che non sembrava una gara di precampionato bensì quasi da playoff: intensa, vibrante e combattuta con la voglia di emergere.
La Pallacanestro Trieste è stata sempre davanti, eppure Udine non ha demeritato.
Vinta ai rimbalzi, specialmente nel secondo tempo quando hanno giganteggiato Deangeli e Candussi, oltre a un ottimo Reyes (12 carambole complessive di cui 5 offensive). Vinta nella percentuale dei tiri da due punti (nelle triple meglio Udine) e nei tiri dalla lunetta (con un fondamentale 19 su 20).
La squadra in attacco gira che è bella da vedere, 18 assist contro gli 8 degli avversari, tutti i "piccoli" con mani calde (con eccezione di Ruzzier che si prende ottimi tiri ma deve aggiustare la mira), Reyes che si allena da pochi giorni con viaggi intercontinentali alle spalle e che pur sparando a salve nel tiro (4 su 16 dal campo) mostra una grande garra e una condizione fisica eccellente che gli permette di recuperare rimbalzi importanti per chiudere in doppia/doppia e come debutto non è affatto male. E poi c'è il totem Candussi, monumentale ma dinamico che chiude a 21 punti con 7 su 10 dal campo: 5 su 6 ai personali, 7 rimbalzi e 3 assist. In attacco dicevo che la difesa invece è ancora latitante, certi meccanismi devono essere perfezionati soprattutto sul tiro degli esterni avversari.
La risposta più bella che è arrivata da questa partita è stata lo spirito di squadra, gli aiuti tra i giocatori, la voglia di buttarsi su ogni pallone vagante o contestabile. Ecco se questa solidarietà e amicizia tra i ragazzi dovesse consolidarsi appieno allora ecco che ci aspetta un torneo ricco di soddisfazioni, non sarà facile batterci nè espugnare il PalaRubini.
Certo un campionato riserva situazioni impreviste come infortuni e/o cali atletici ma il sistema di gioco che coach Christian sta inculcando nella squadra, ricco di girandole di sostituzioni (stavolta abbiamo visto Deangeli giocare alcuni frangenti da "5") potrà garantire il mantenimento di una valida condizione atletica fino a giugno senza cali di rendimento nei singoli.
Personalmente mi intriga tanto Eli Brooks, sono arciconvinto che farà un grande campionato, contro Udine ha prodotto il 67% dal campo con 4 rimbalzi e 5 assist ma soprattutto mostrando personalità che alla sua età e al debutto in Europa non è poco.
Adesso in Supercoppa giocheremo martedì 19 in casa. Andare avanti in Supercoppa per noi è un perfetto percorso di preparazione al campionato, mancano soltanto due settimane oramai.
Lo abbiamo già detto, la A2 è un altro torneo, manca la spettacolarità di certi giocatori e l'atmosfera della serie A però sono convinto che questa stagione vinceremo tante partite e soffriremo di meno, poi a giugno si vedrà se ci sarà una gioia finale.
VITTORIO LEONE
È stata una battaglia, una partita a momenti spettacolare giocata col coltello tra i denti da entrambe le squadre.
Esordio positivo (86-76) per la nostra Pallacanestro Trieste nella prima gara con i due punti in palio nel mini girone di Supercoppa. In attesa della ben più probante ed impegnativa partita di venerdi 15 contro l'APU Udine, i nostri si sono imposti in trasferta con un +10 finale figlio di un secondo quarto da 30 punti- Ma andiamo con ordine.
Starting five Ruzzier play, Brooks secondo play e guardia, Ferrero da "3", Deangeli da "4" e Candussi.
Partenza punto a punto e subito girandole di cambi, addirittura due uomini sostituiti contemporaneamente dopo meno di tre minuti, oggettivamente lo si è visto poco dalle nostre parti. La filosofia di gioco di coach Christian non tarda ad esprimersi, ritmi alti, corsa e tiro da tre punti (ben 10 tentativi solo nel primo quarto, in proiezione sono 40 tiri da tre nella partita).
Primo quarto che ci consegna due protagonisti che sinceramente aspettavo (un pochino al varco, lo ammetto) e cioè Lodo Deangeli e Luca Campogrande, completamente rinati. Vero è che la categoria è diversa e l'avversario non è un babau, ma forse anche il coach è diverso da quello dello scorso anno e con lui anche il modo di giocare. Fatto sta che i due se dovessero continuare così senza implodere avremmo veramente 10 giocatori 10 su cui contare in questo difficile cammino della A2. Bene Lodo e Luca dicevo e maluccio nel primo quarto Filloy e Brooks: virgola nei punti per entrambi e regia farraginosa e cervellotica dell'americano, ma tutto cambia dal secondo quarto in poi. Brooks è un giocatore dai fondamentali molto puliti e secondo me ha un grande senso della posizione e una buona esplosività di gambe che gli permette di catturare rimbalzi, 8 in totale (come Candussi tanto per capirci) e inoltre la sua regia è migliorata rispetto al periodo precedente e i risultati si sono visti.
Secondo quarto con maggiore velocità e precisione che hanno portato in dote 30 punti contro i 15 di Cividale e che hanno scavato il solco su cui abbiamo costruito il successo. Sei centri da tre punti su 8 tentativi (di cui 3 su 3 solo di Filloy) sono tanta roba, un bottino fondamentale.
Nel secondo tempo le percentuali da tre punti sono drasticamente calate, ma sono cresciute quelle da due punti che stagnavano al 50% per cui la abbiamo portata in porto con relativa tranquillità.
Si vede che la squadra lavora tanto in allenamento, il gruppo è coeso, anni luce dallo scorso anno direi.
Campogrande e Deangeli 32 punti in due non si sono mai visti, restano valide le considerazioni di cui sopra, però i segnali di fumo sono ottimi.
Ruzzier in regia, e in difesa, è già in buona condizione, migliorasse al tiro (sia nel tentarlo che nel realizzarlo) saremmo a posto. Bossi reduce da qualche guaio fisico ha giocato pochissimo ma lui è un poco compassato nei ritmi di coach Christian, si vedrà.
Filloy e Ferrero sia per classe pura (l'argentino) sia per l'esperienza (entrambi) sono due garanzie ma bisogna preservarli così fino a giugno, attenzione.
Candussi non è stato preciso come in altre occasioni, nemmeno dalla lunetta, ma fa un un gran lavoro "sporco" sotto le plance che si rivela utilissimo, anche in questo caso da aspettarlo contro avversari più agguerriti e oggettivamente più forti di quelli di Cividale.
Eli Brooks sono convinto che è quello che ha più margini di miglioramento, Reyes speriamo di vederlo qualche minuto venerdì contro i friulani.
In conclusione una buona vittoria che fa crescere l'attesa per la prima vera partita che ci farà capire che aria tirerà per noi in campionato. Speriamo sia fresca e leggera e non umida e pesante, come di recente memoria.
VITTORIO LEONE
Eccoci qua. Smaltita la sbornia dopo il fondamentale successo contro Verona,
Dopo Reggio Emilia abbiamo perso anche contro Scafati (93-85), ancora una partita preparata male e gestita peggio.
E' arrivata la prima sconfitta (94-81), che fa male perchè c'era entusiasmo in squadra e nei tifosi (ed è sanguinoso scoprirlo) e perchè ha rivelato molte cose.
Intanto dal coach: in sala stampa non è arrivata una chiave di lettura tecnica, sembrava una pratica normale, si è perso, si va avanti. Ma invece bisogna dire che abbiamo giocato contro una squadra ben assemblata, molto robusta fisicamente, molto aggressiva in ogni parte del campo, con giocatori di categoria superiore ed infatti i nostri (retrocessi a maggio) sono scomparsi dalla partita. Inutile elencare nomi e cognomi, diciamo che i nostri due americani insieme hanno prodotto oltre il 50% dei nostri punti, il resto è stata poca cosa specialmente in difesa dove abbiamo di nuovo concesso tiri da tre punti, anche da otto metri, piedi per terra senza contestarli.
Nel primo quarto e per tutto il primo tempo si è visto un infinito tourbillon di cambi che, secondo me, non porta il giocatore ad entrare in partita e soprattutto il gioco viaggia su improvvisazioni dei singoli, seppur spettacolari o di qualità, il gioco diventa frenetico e se non la metti dentro in un amen vai sotto di dieci.
Nonostante tutto a inizio ultimo periodo l'avevamo rimessa in gioco arrivando sotto di un solo punto, ma la freschezza atletica e la superiore prestanza dei siciliani hanno fatto la differenza.
Alla fine si può dire che come sempre le percentuali hanno deciso il vincitore (nella fattispecie quelle da tre punti) ma va detto invece che a Notae si è concesso un 10 su 12 da due punti con molte conclusioni ravvicinate (difesa dove sei?) e che in attacco siamo stati sopraffatti (si sono salvati Brooks e Reyes).
Le statistiche parlano di una gara in bilico, decisa solo da una migliore precisione dall'arco ma se guardiamo le prestazioni dei singoli mi sento di dire che Michele Ruzzier (5 palle perse) va recuperato, non sembra essere entrato nel mood di coach Christian, Bossi oggetto misterioso (forse non piace al coach) resta il fatto che gioca due inutili minuti a partita. Campogrande e Deangeli sono ritornati (parlo di questa partita) quelli dello scorso anno, Ferrero non ha inciso e Filloy ha sparacchiato (molto a salve) tentando di salvare la barca con i tiri da fuori vista la penuria di gioco. Vildera il suo lo fa ma gioca ancora troppo poco mentre Candussi ha trovato pane per i suoi denti pur non demeritando.
Personalmente sento la mancanza di un "4" fisicato e verticale, Reyes è un "3" e tra Vildera e Candussi e tutti gli altri c'è un solco profondo. Pensando ad un identikit recente mi viene in mente uno come Lever, per restare in Italia.
Comunque, in conclusione, per ora questa squadra si basa sulle invenzioni dei singoli, anche lodevoli, ma manca di un impianto di gioco. Forse anche il coach ha bisogno di allenare se stesso.
Saltata la final 4 di Supercoppa e visto il posticipo del nostro debutto in campionato, adesso abbiamo davanti ben due settimane piene per poter oliare i meccanismi, magari un paio di amichevoli potrebbero fare al caso
Buon lavoro e facciamo tesoro della sconfitta con Trapani, può essere utile.
Buon campionato.
VITTORIO LEONE
La Pallacanestro Trieste ha perso a Sassari. Era prevedibile sotto vari punti di osservazione,
Finito il campionato ci siamo risvegliati (confesso dopo una notte pesante, parlo per me ovviamente) in serie A2,
Roboante e fondamentale vittoria (97-86) contro Treviso, sfiorati i 100 punti con una prestazione corale di altissimo livello,
Quella con Pesaro doveva e poteva essere una partita da vincere, invece siamo franati ancora nel finale (94-83),
Lavoriamo di fantasia. Torniamo a un mese fa.
La Pallacanestro Trieste vince la partita della vita contro Verona, che scende in serie A2, ma potrebbe forse anche non bastare per salvarsi.