Con l'uscita forse un po' inattesa dalla Supercoppa si può considerare esaurito il precampionato della Pallacanestro Trieste (anche se io auspico si possano fare un paio di amichevoli che risulterebbero utilissime visto l'attuale andazzo) e quindi mi ritrovo a pensare, valutare e rivalutare quanto si è visto finora, in campo e fuori dopo la maledetta domenica della retrocessione.
La nuova proprietà, espressasi a caldo per un "repulisti" all'interno della squadra, affida l'incarico di General Manager a Michael Arcieri, professionista esemplare che stava portando Varese ai play off (poi persi per la nota penalizzazione) e che ha meritatamente vinto il titolo di Manager dell'Anno (peraltro appena premiato, complimenti Mike). Arcieri prende possesso del suo nuovo incarico e incomincia a modellare il nuovo roster che dovrà tentare di risalire subito in serie A. Si rinuncia a Marco Legovich (e non poteva essere diversamente) ma si inizia a contrattualizzare i giocatori appena retrocessi (escluso Lever ahimè accasatosi subito a Napoli) partendo da Stefano Bossi e finendo all'ultimo momento utile con Michele Ruzzier (tutti ingaggi conditi da appellativi roboanti per ciascun giocatore).
In parallelo si procedeva a completare il roster con il ritorno di Candussi e l'innesto di due attempati ma sempre validi esterni e cioè Filloy e Ferrero. In seguito sarebbero arrivati i due americani.
Alla presentazione della campagna abbonamenti il presidente disse che il nostro sarebbe stato un team di A1 che avrebbe giocato in A2 al che mi sono chiesto: ma allora perchè siamo retrocessi? Vabbè, passiamo oltre.
Viene assunto un giovane coach americano che incomincia a lavorare dopo Ferragosto plasmando una squadra dichiaratamente votata all'attacco, difesa poca, rimbalzi e corri e tira, senza lunghi o quasi e comunque senza gioco per i lunghi.
Bene, le prime amichevoli e la Supercoppa ci parlano di un team molto affiatato, la chimica di squadra funziona e soprattutto esiste uno splendido affiatamento tra i ragazzi, cosa fondamentale per affrontare un torneo che dura quasi una gravidanza dove andare d'accordo (per dirla facile) è salutare e irrinincianile.Si vince a Cividale e soprattutto contro Udine, pur palesando qualche lacuna difensiva (nelle triple Udine ci è stata davanti grazie a troppi tiri facili piedi per terra). Ritroviamo le prestazioni di giocatori che onestamente con la serie A c'entravano poco (vedi Deangeli e Campogrande). Per cui vincere fa bene e aiuta a vincere.
Bene, arriva il quarto di finale di Supercoppa che ci mette di fronte Trapani, squadra costruita per vincere il campionato e strombazzata oltre misura dal suo presidente (con ragione però, si vedrà alla fine).
Perdiamo meritatamente fin da quasi subito, e assistiamo a una gara a tratti imbarazzante: pur in vantaggio dopo due minuti girandola infinita di cambi, ne abbiamo già parlato, che secondo me portano i giocatori (chi di più chi meno) a non entrare in ritmo e a trovarsi disorientati, in maniera che ognuno comincia a giocare in maniera individuale senza troppe alchimie di squadra. E allora vediamo che davanti a una squadra secondo me più forte di Udine, la squadra di A1 che gioca in A2 va in difficoltà soprattutto in difesa (sia dall'arco che sotto il ferro) ma anche in attacco, Ruzzier non è lui, l'ho visto andare in penetrazione e sul più bello fermarsi scaricare a Ferrero con tripla sul ferro. Tira poco e male, subisce pochi falli, gli manca un lungo verticale a cui consegnare palloni sul ferro per alley hoop o schiacciate, sembra snaturato nel gioco.
Candussi è uscito per un leggero infortunio e la squadra si è disunita e ha subito il parziale decisivo.
Vildera fa il suo ma non è nè verticale nè esplosivo, per cui se penso a nove mesi di torneo con gli infortuni dietro l'angolo, mi sento abbastanza coperto nel settore play/guardie/esterni ma totalmente scoperto nel settore lunghi.
Secondo me manca un centrone verticale (italiano intendo) che permetta a Candussi di giostrare da "4" (che è il suo ruolo) e che possa essere utile in caso di assenze dei compagni. Dire o proporre questo significa anche cambiare sistema di gioco e non credo che questo sia nel "credo" del nostro coach.
Spero che abbia ragione lui e che a partire dal 4 ottobre vedremo una squadra equilibrata e con un impianto di gioco assimilato e produttivo.
Con fiducia, buon campionato a tutti.
VITTORIO LEONE
Trieste perde ancora (81-69) come era abbastanza preventivabile. Meno male che sono all'estero e non ci sono andato di persona e meno male che lo smartphone riproduceva le immagini a scatti così che mi sono risparmiato qualcosa dello scempio di una gara persa giocando male ma che di più non si può.
Erano anni ma tanti che non vedevo giocatori vagare per il parquet in cerca di un'idea, una ispirazione che potesse dare un senso alla loro presenza in campo. Tranne Reyes che salvo e che ammiro per avere accettato questa avventura triestina, tutto il resto è noia (cit. Califano). Ruzzier impalpabile (1 su 5 da due punti) deluso e deludente, Brooks da tagliare (o gioca da solo o è un'azione sprecata), Deangeli tanta grinta ma il basket di serie A gli appartiene poco, Candussi e Campogrande vittime dei falli e i due over 35 (F&F) sono oggettivamente over 35. Si stava salvando Vildera ma dopo tre centri in successione Jamion Christian ha voluto dimostrarci il suo spessore di coach richiamandolo sul pino.
Però nonostante noi non difendiamo, Verona si stava incartando da sola al punto che alla fine del terzo quarto eravamo sopra di uno.
Ma giocare a ciapa no siamo stati più bravi noi e con un bel 1 su 6 da tre e un risicato 4 su 9 da due nell'ultimo periodo abbiamo calato il sipario sul match. A proposito, a Cento calanti da metà gara in poi, con la Effe a rotoli 40 minuti e oggi persi per il campo nel finale: non sarà che atleticamente siamo messi male? Male di gioco e male di fiato, così siamo più sicuri nella prestazione.
19 palle perse e 10 recuperi subiti vanificano il saldo positivo a rimbalzo, come sempre. Per finire un dato che per me conta molto: i tre piccoli 2 su 13 da tre punti, anomalo a dire poco. E per non parlare delle ali piccole.
Adesso due strade abbiamo davanti: si resta così (coach e players) e allora guardiamoci dietro perché quest'anno si retrocede in tanti, oppure si cambia (coach e magari qualche giocatore) e allora c'è tempo, si può anche scalare i play off partendo dal basso e magari tornare a sognare.
Arrivano ravvicinate due partite delicatissime, Arcieri ci sei?
VITTORIO LEONE
Buona vittoria (col brivido) contro una indomita Cividale (86-79). Si è visto qualcosa di diverso e di migliore rispetto alle gare precedenti, dovuto anche a situazioni inattese e liete sorprese.
Brooks assente per una infiammazione inguinale (peraltro non grave) ha permesso di vedere una pallacanestro più fluida con la palla che correva di più, Ruzzier ha giostrato meglio del solito facendo intravedere che la coesistenza in campo dei due sarebbe da limitare al minimo se non da evitare.
Le sorprese partono da buone scelte offensive di Deangeli, da Ariel Filloy finalmente in starting five e da Luca Campogrande che in questa partita è stato una sentenza: primo tempo al solito anonimo (9 minuti con 1 su 3 al tiro da tre punti) ma secondo tempo da alieno con 6 centri su 7 tentativi da tre punti in poco meno di 13 minuti e conditi da un' ottima difesa. Oltretutto alcuni tiri erano anche contestati per cui gran merito al ragazzo che forse si è sbloccato anche psicologicamente. Di sicuro lo si è visto più concentrato, preciso e lucido nelle scelte di tiro, adesso per cortesia Luca continua così che ritroviamo un giocatore che ritenevo perduto.
Resta il fatto che senza la sua prestazione sarebbe stato complicato portarla a casa, anche a causa della mancanza cronica del "killer istinct" di questa squadra: a circa 3 minuti dalla fine infatti dal punteggio di 81 a 67 subiamo un parziale di 10 a 0 che ci ha fatto vedere le streghe, maturato per errori madornali ma anche per ottime iniziative dei ducali che non sono nuovi a recuperi di questo tipo, e stranamente con Campogrande sul pino: misteri di coach Christian. Poi Reyes ha tolto le castagne dal fuoco e si è vinto.
Partita dai numeri insoliti, 10 su 13 da due punti nel primo tempo e 3 su 10 nel secondo a causa anche della zona messa in campo da coach Pillastrini.
Più lineare invece lo score nei tiri da tre con una percentuale che alla fine del match sarà del 48% con la quale perdere dovrebbe essere impossibile anche perchè siamo ritornati (complice la zona di cui sopra) a tirare molto da tre (40 tentativi contro i 23 effettuati con Udine).
Statistiche ribaltate anche nei rimbalzi, pari nel computo totale ma noi abbiamo catturato solo 9 carambole offensive (15 per Cividale) mentre contro Udine ne abbiamo recuperati ben 20 contro le sole 9 degli avversari. Penso che sia la prima volta che soccombiamo nei rimbalzi offensivi però le percentuali ci hanno salvato. D'altronde nel basket devi fare ciuff altrimenti non si vince, aldilà di palle perse rimbalzi oppure meno tiri liberi (come contro Cividale; solo 4 personali per noi contro i 12 per i ducali).
Partita buona dicevo, e anche buone prestazioni dei singoli, con qualche assenza (Vildera e Ferrero), anche Bossi che ha avuto 10 minuti in campo non mi è dispiaciuto. A proposito di giocatori, suggerisco a Mike Arcieri di scriversi in agenda il nome di Marangon, che deve compiere ancora 18 anni e che me lo porterei in squadra già domenica prossima.
Con Cividale siamo alla terza vittoria consecutiva dopo i bagni di sangue a Cento, a Verona e con la Fortitudo in casa. Siamo su una buona strada. Adesso bisogna consolidare le prestazioni e portare fieno in cascina. Fino alla sfida con Bologna dell'antivigilia natalizia mancano 6 partite: il target è di vincerle tutte. Rimini, Forlì a casa, Orzinuovi, Chiusi a Trieste, Nardò e Cento al Pala Rubini non sono ostacoli insormontabili. Se vogliamo puntare a una fase a orologio non proibitiva vanno messi in cassa i prossimi 12 punti in palio. Chiedo troppo? Ma no dai per una squadra di serie A che casualmente gioca in A2 non può essere troppo. Forza ragazzi, no passi indietro, solo crescita.
VITTORIO LEONE
Dopo Sassari la nostra corsa verso la salvezza diventa complicata, forse drammatica (sportivamente parlando).
Abbiamo vinto una splendida partita (85-77) che non ci consegna ancora la salvezza pur con 22 punti in tasca,
Scontato dire che abbiamo fatto tanti passi indietro,
Abbiamo vinto (65-76) a Chiusi e i due punti fanno classifica, ma abbiamo vinto con voglia e determinazione non con la prestazione.
Premetto che a causa dell'orrendo servizio in streaming di LNP Pass sono riuscito a connettermi soltanto all'ultimo minuto della prima frazione e quindi il mio commento sarà necessariamente risicato e striminzito, non so i motivi delle assenze di Vildera e Filloy, mentre so che Reyes ha giocato poco più di tre minuti (nei due quarti) a causa di due falli ravvicinati che ovviamente non ho visto. Però ho visto le sanguinose palle perse di Ruzzier e Bossi negli ultimi 50 secondi del primo tempo e confesso che mi sono preoccupato soprattutto se abbinate al 6 su 20 nei tiri da due punti e al 4 su 15 in quelli da tre.
Nell'intervallo ho visto di nuovo le streghe e mi chiedevo che razza di partita stavamo portando avanti sotto di undici punti.
Diciamo che nel terzo quarto ho visto e capito tante cose, al di là del punteggio nel quarto di 24 a 9 per noi.
Intanto ho capito che la produzione di gioco e punti della nostra squadra arriva dal trio Reyes-Brooks-Candussi, poi ho intravisto che al momento esiste un problema Ruzzier, con 5 palle perse, regia offuscata e tiri sempre pochi e poco precisi. Resta il fatto che con Michele in campo nel terzo quarto abbiamo fatto in 6 minuti 6 punti dal campo più 4 tiri liberi e negli ultimi 4 minuti con Brooks in cabina di regia abbiamo realizzato 14 punti in 4 minuti. In questo terzo periodo Reyes, rimesso stabilmente in quintetto, ha prodotto ben 10 punti.
All'intervallo breve la Pallacanestro Trieste era avanti di 4 punti e da lì abbiamo costruito il successo complice una disastrosa percentuale da tre punti di Chiusi (alla fine saranno 3 centri su 22 tentativi), Diciamo che se Chiusi avesse tirato come Orzinuovi nelle triple, non so se l'avremmo portata a casa, anche perchè pure le nostre percentuali sono state a dir poco misere. Col 28% da tre e il 46% da due punti quando affronteremo altri team più strutturati non sarà facile vincere.
Mettiamola così: Trieste giocherà meglio con le squadre forti piuttosto che con squadre di basso profilo (si spera). Anche perchè con Orzinuovi e Chiusi spettacolo non si è visto, voi mi direte che lo scorso campionato lo spettacolo c'era ma si perdeva tanto, per cui meglio brutte partite ma vincenti. Va tutto bene, ma aspetto le gare dal 22 ottobre in poi per trovare le risposte.
Qualche sguardo sulle prestazioni dei singoli, già detto dei tre condottieri (e non parlo di percentuali ma di concretezza e di lucidità e presenza nel gioco, Candussi per esempio ha scodellato due assist fenomenali oltre a realizzare da sotto, in gancio, da tre punti) mi piace vedere lievi segnali di crescita da parte di Luca Campogrande che lentamente si sta ritrovando sperando che trovi anche la giusta continuità. Degli altri resta poco da dire, con Ferrero e Bossi deficitari nel tiro nonostante l'alto minutaggio concesso a causa dell'assenza di Ariel Filloy.
Adesso non c'è nemmeno il tempo di rileggere la gara contro Chiusi che incombe la visita a Trieste di Nardò, formazione da prendere con le molle. La sfida in terra toscana ha dimostrato che gare facili o scontate non ce ne sono, nemmeno se disponi di un roster come il nostro. Ah dimenticavo, tra il livello qualitativo del roster e le vittorie mi piacerebbe vedere anche un bel gioco.
Dobbiamo crescere e migliorare, possiamo farlo. Con fiducia.
VITTORIO LEONE
Meno male, abbiamo vinto (84-87) una partita che dovevamo uccidere molto prima e che stavamo per perdere (parziale di 0 a 14 cavallo dell'ultimo quarto), salvati dall'istinto killer di un grande guerriero come Ariel Filloy, che se avessimo avuto in salute l'avremmo portata a casa anche a Cento.
Piacenza ha deluso, mi aspettavo una squadra veloce e fresca mi è sembrata nell'insieme poca cosa. Molto bravo Filoni (ex Tortona) che si vociferava in estate venisse da noi (nel ruolo di Deangeli sarebbe stato ideale).
Comunque questa gara non l'abbiamo giocata male, anche se Brooks playmaker e Ruzzier guardia lo capisco poco, Brooks ha fatto benino catturando 10 carambole grazie al suo gran senso di posizione (già rilevato in più occasioni) ma quando palleggia fa venire i brividi. Ruzzier ha imbeccato Candussi alla grande ma a mio parere non è sereno, perde 5 palloni a partita e tira male. Con lui cito in velocità gli altri tre compagni di sventura dello scorso torneo ossia Deangeli, Bossi e Campogrande e li accomunò in un veloce oblio.
Vildera il suo contributo lo porta e Candussi fino a che non si carica di falli è un fattore. Senza Reyes la squadra si è compattata e ha voluto vincerla, trascinata da un alieno Ariel Filloy che con uno stellare 9 su 12 nelle triple ha affossato gli emiliani. Mi ha impressionato il suo finale di partita quando dopo due triple dalla punta figlie di personalità e attributi over size è andato in penetrazione come un bulldozer ad asfaltare pitturato e ferro. Segno anche di una invidiabile condizione fisica, ha giocato poco finora e alla sua età è determinante centellinare la fatica. Venendo ai numeri in generale, perdiamo sempre troppe palle in maniera anche goffa e gli avversari ci recuperano sempre troppi palloni, i due saldi producono troppi tiri regalati che per fortuna spesso li salviamo a rimbalzo 45 a 31 il saldo finale per noi).
Ma quando calerà questa performance saranno dolori per cui cerchiamo di gestire meglio i possessi (Ruzzier e Brooks 9 perse in due, il 50% del totale) per evitare di subire troppi tiri (Piacenza ha tirato sei volte più di noi con le stesse percentuali nostre).
A proposito di percentuali, abbiamo vinto grazie alla pochezza nei personali di Piacenza (il 35% in questo fondamentale è un suicidio) e grazie alla nostra mira finalmente adeguata per vincere: il 61% da due punti e il 37% da tre più il 78% nei tiri liberi sono i numeri giusti.
E finalmente con un buon dosaggio nel tiro da tre punti (35 tentativi contro i 50 di qualche altra partita).
Tutto questo senza Reyes, che lo rivedremo domenica nel super derby contro Udine. Come ritornerà a Trieste? Sano? Stanco? A 27 anni non dovrebbe pagare troppo il doppio fuso orario ravvicinato ma chissà. Certo che con un Reyes visto fino adesso e un Filloy come quello con Piacenza, Udine dovrà sudare tanto per passare al PalaRubini e se si riuscisse a registrare difesa e possessi palla anche sudare tanto non servirebbe. La vinciamo noi.
Con questa convinzione (o forse speranza) mi preparo per domenica sera.
VITTORIO LEONE
È stata una battaglia, una partita a momenti spettacolare giocata col coltello tra i denti da entrambe le squadre.
Eccoci qua. Smaltita la sbornia dopo il fondamentale successo contro Verona,
Siamo retrocessi in A2, una conclusione incredibile per una stagione nata male e finita peggio.
Disastrosi. Non trovo una diversa parola per definire la sconcertante sconfitta (94-89) rimediata dai nostri a Cento, patria del Guercino, vicino a Ferrara.
Dire partita dai due volti è scontato, fin troppo facile per cui io mi limito ad osservare un sontuoso primo quarto dove entrava tutto, concluso con un significativo 31 a 19 frutto di un bel gioco corale seppur sempre perimetrale in preferenza. Nel secondo periodo si intravedono quintetti cervellotici del coach (Bossi, Brooks e Ruzzier insieme) e verso la fine del quarto comincia a non entrare più niente ma grazie al tesoretto di triple (11 su 22 a metà gara) chiudiamo il primo tempo davanti 53 a 36.
A quel punto mi chiama un amico e mi chiede: "possiamo perdere questa partita?" e io candidamente gli rispondo di sì.
Puntualmente a inizio terzo periodo, tripla di Reyes, scende il buio, subiamo un parziale di 9 a 0 che fa scricchiolare tutte le certezze ma soprattutto si spegne Candussi e cominciano le scelleratezze nel gioco, che nell'ultimo quarto assumono evidenze inconcepibili.
Vediamo di focalizzarle in breve.
Brooks non è play maker e invece lo fa con Ruzzier guardia: assurdo.
Ruzzier va in confusione sbaglia un passaggio a Candussi e subito dopo si fa scippare palla a metà campo, poi arriverà pure il quinto fallo.
Durante la veemente risalita di Cento, Brooks non riesce a far altro che smistare palloni per le solite triple che non entrano più (alla fine saranno 16 centri su 50 tentativi, con un significativo 5 su 28 nel secondo tempo più overtime).
Coach in piena confusione che oltre ai time out dimenticati non riesce a trovare soluzioni alternative al tiro da tre punti.
A partita persa Brooks trova il pari con una tripla di tabella e nell'overtime riusciamo a salire a + 4 da lì una follia collettiva ci fa subire un parziale di 9 a 0 e non realizziamo più. Good bye.
Follia che vuol dire ancora triple sparacchiate a salve e due perse (una di Deangeli sanguinosa e una di Candussi poco migliore): Possibile che un coach importante (?) non riesca a far portar palla dalla rimessa a un piccolo?
Morale partita persa e a casa ad aspettare la Fortitudo secondo me con poche certezze e tanta insicurezza.
29 punti nel secondo tempo sono un bilancio fallimentare.
Candussi 2 su 10 da tre punti e Ferrero 0 su 8 sono stati deleteri. Ruzzier e Bossi accomunati da un 2 su 5 sempre troppo misero
Inoltre tre piccoli che insieme tirano solo due personali significa che non penetrano e non attaccano mai il ferro.
A tratti mi pareva di vedere Reyes contro tutti (trentello meritato per lui) ma da solo non può cantare e portare il Cristo.
Siamo sempre vincenti ai rimbalzi (56-41) vanificati però da 17 palle perse (5 di Ruzzier) contro le 7 degli avversari e concedendo ben 22 tiri liberi contro i nostri 14.
Mi rimane un piccolissimo dubbio: senza il fallo tecnico commesso da Reyes che ci è costato un punto, l'avremmo vinta?
Abbiamo appena esaurito il mini ciclo di 4 partite "abbordabili" (e basta vedere le batoste che prendono le nostre recenti avversarie per capire che erano e sono modeste alquanto) raccogliendo una sconfitta imbarazzante. Si dirà che mancavano Filloy (ormai lungodegente) e Campogrande. ma infortuni e malanni girano in tutti i team.
Mi chiedo: questa Pallacanestro Trieste vista finora è da finale play off?
Per me così come è adesso dico di no, ma non metto a fuoco se il problema sta nel roster o nella panchina.
Le prossime 4 gare mi daranno la risposta (Fortitudo, Verona, Piacenza e Udine).
Buona settimana.
VITTORIO LEONE
Abbiamo meritato di perdere (80-75).
La Pallacanestro Trieste ha perso a Sassari. Era prevedibile sotto vari punti di osservazione,
Finito il campionato ci siamo risvegliati (confesso dopo una notte pesante, parlo per me ovviamente) in serie A2,
Roboante e fondamentale vittoria (97-86) contro Treviso, sfiorati i 100 punti con una prestazione corale di altissimo livello,
Quella con Pesaro doveva e poteva essere una partita da vincere, invece siamo franati ancora nel finale (94-83),
Abbiamo vinto una gara giocata discretamente (81-62 a Rimini). Era doveroso vincere per un team dalle nostre ambizioni ma portare a casa le gare non è mai scontato in partenza, questa volta il percorso agonistico si è fatto in discesa per il grave infortunio occorso a Johnson però rimane una prestazione accettabile seppur con delle stranezze che andremo a vedere.
Primo tempo impeccabile, abbiamo trovato subito il man of the match (come accade ormai in ogni partita) in Superstella Eli Brooks che in 20 minuti ha annichilito i romagnoli (peraltro davvero poca cosa in questa partita). 22 punti con 3 su 3 da due punti e 4 su 5 nelle triple è tanta roba. Assieme a cotanta abbondanza, solo 4 palle perse (saranno 8 alla fine) percentuali decorose e ben 13 liberi tirati (seppur con basse rese), solo nei rimbalzi siamo mancati (18 per noi saranno ben 47 alla fine, anche perché Rimini non la metteva dentro mai).
Detto di Brooks, per restare al primo tempo, c'è da rilevare la battaglia persa col canestro di Reyes (0 su 6) e la perdurante difficoltà di Ruzzier specie quando Brooks emerge.
Bene ha fatto coach Christian a inserire Bossi, diligente panchinaro. Più difficile da capire invece la mossa del coach a lasciare sul pino per praticamente l'intero primo quarto Luca Campogrande, il giustiziere di Cividale, e il romano ha poi risposto con la solita mancanza di continuità (alla fine saranno 0 su 5 dall'arco) ma stavolta mi sento di assolverlo.
Molto bene Vildera, con tanto minutaggio vista la incolore prova di Candussi. Chiaro che gli avversari non erano di qualità sopraffina per competere, però il ragazzo ha fatto bene.
Nel secondo tempo e segnatamente nel terzo quarto Rimini si è spenta del tutto e noi abbiamo consolidato il margine di vantaggio portandolo a 19 punti e mantenendolo fin al 40'. Reyes è migliorato così come Ruzzier visto che Brooks è stato lasciato a riposo in panchina.
A proposito, mai ho visto in tanti anni di presenza nei palazzetti cambiare 5 giocatori contemporaneamente, grazie coach Christian che non mi hai fatto annoiare.... Chissà se lo rivedremo....
Alla fine della partita ritengo inutile rimarcare le cose negative che comunque ci sono state e dell' quali sapevo già tutto (nel senso di già ripetutamente viste) prendiamo tutto il buono che c'è stato. 55% da due punti, 29% da tre e 74% nei personali, non il massimo ma con Rimini è bastato e avanzato anche.
Adesso arrivano i cugini romagnoli di Forlì freschi di super vittoria con Udine: sarà una musica diversa, vediamo se il "work in progress" implementerà perché sono arcisicuro che sarà necessario.
VITTORIO LEONE
Ultima partita del girone di andata molto delicata ed importante, contro Forlì ci si giocava il secondo posto e posizioni di preminenza in chiave classifica avulsa e varie simili a fine torneo. Ebbene abbiamo vinto continuando la striscia di vittorie consecutive (adesso sono cinque) e secondo me anche convinto.
E' stata la prima partita in cui mi sono piaciuti pienamente, partiti bene, qualche passaggio a vuoto contro la zona ordinata da coach Martino specialmente nel secondo quarto, ma quando si è trattato di portarla a casa abbiamo sfoderato un ottimo ultimo quarto. Punto a punto fino a metà periodo e poi difesa stretta e attacco convincente dove finalmente Ruzzier ha giganteggiato con penetrazioni e assist illuminanti, dove Reyes sotto canestro ha dettato legge (ennesima doppia doppia per lui) e dove Brooks ha smesso di rallentare il gioco da oltre l'arco o senza soluzioni pulite con conseguenti palle perse (Ruzzier e Brooks sono passati da 10 perse in due, ricorrenti, alle tre palle perse in due contro Forlì) bensì giocando in velocità costruendosi tiri comodi o liberandosi per ricevere gli scarichi e colpire. Aggiungo un sontuoso Francesco Candussi, giocatore che in A2 è difficilmente marcabile per come ama giostrare lontano dal pitturato per poi magari entrarci e fare male. E pure un mastino in difesa dove stavolta si è risparmiato i falli banali.
Nell'ultimo quarto si procedeva punto a punto e a 5 minuti dal termine dopo 2 bombe di Cinciarini (per il resto anonimo) eravamo sotto 59 a 60, Da quel momento coach Christian pescava il quintetto giusto (i 4 sopra nominati più Ariel Filloy) in due minuti e mezzo parziale di 7 a 2 e negli ultimi 2 minuti e mezzo ciliegina di un parziale di 13 a 0 per chiudere a + 17 contro una squadra che finora raddrizzava le partite proprio nei finali e che nel complesso si è dimostrata inferiore a noi.
Siamo migliorati nella gestione dei palloni (solo 11 palle perse), nella percentuale dei tiri da due punti (60%) nei punti realizzati dentro il pitturato (ben 42) e anche nelle percentuali delle triple seppur rovinate dallo 0 su 6 di Reyes ma nobilitate dal 43% di Candussi e dal 56% di Brooks. Bene anche nei tiri liberi se togliamo dal referto l'1 su 5 di capitan Deangeli.
Che piano piano si stia trovando la quadra? Un'altro indizio sono i 64 punti del quintetto iniziale sui 79 totali.
Vincere aiuta a vincere, nessuna partita è scontata, ma se vogliamo perseguire i proclami estivi è il momento di consolidare le prestazioni e dare continuità ai risultati positivi.
Due parole sui fischietti di questa partita; scarsi e compensativi però sono state grandi le parole di Mike Arcieri; "Gli arbitri fanno il loro lavoro e i giocatori fanno la partita" e si è visto la flemma con cui i ragazzi hanno digerito certe sciagurate decisioni arbitrali. Bravi.
Due parole anche sulla novità delle maglie: certo che bisogna essere geni del design per sfornare una divisa come quella vista contro Forlì. Numeri bianchi o forse crema invisibili contornati da un filettino sottile rosso e nomi dei giocatori che me lo hanno detto perchè sinceramente non li avevo visti.
La classifica si fa interessante, il girone di ritorno inizia morbidamente (eufemismo) preoccupano le sfide decisive tutte fuori casa ma la squadra vista contro Forlì sta crescendo in maturità e consapevolezza delle proprie possibilità. Avanti così adesso e niente passi del gambero.
VITTORIO LEONE
Lavoriamo di fantasia. Torniamo a un mese fa.