Le interviste, Paris Lippi: "Salvioni non all'altezza, spero si dimetta"
Attila Filkor (centrocampista della Triestina): Non dobbiamo regalare sempre il primo tempo per quanto il Frosinone non ci abbia fatto giocare con un atteggiamento attento, ma nella ripresa abbiamo reagito bene – soprattutto dopo il rigore - e abbiamo dimostrato di avere un gruppo unito. Non abbiamo mollato e l’ingresso di Testini ha cambiato la partita al di là del rigore sbagliato. La mia vicenda? Quando ho giocato, ho fatto bene e il pubblico mi ha dato attestati di fiducia. Sulle scelte del tecnico, però, non dico niente e casomai ne parlerà la società per bocca del direttore sportivo. La salvezza? Possiamo arrivarci, ma non dobbiamo commettere errori. Quando sbagliamo, veniamo infatti puniti. Io, comunque, ci credo perché abbiamo le potenzialità per farlo. Il gol? Sono contentissimo perché ho vissuto mesi molto difficili e perché ho segnato di testa dopo averlo fatto una volta con un tiro da fuori.
Walter Salvioni (allenatore della Triestina): Più si va avanti e più diventa difficile, ma un minimo di limite per farlo c’è. In casa facciamo fatica a esprimerci e ora andiamo a Bergamo a giocarcela a viso aperto con l’Atalanta per quanto questa sia molto più forte. Ho fatto le scelte tecniche, che ho fatto, per cercare di imporre il nostro gioco e di andare via in velocità contro un avversario molto rimaneggiato e molto chiuso. Non ci siamo riusciti e ho cambiato tipo di gioco nella ripresa. Siamo andati meglio ed abbiamo pareggiato grazie a cuore e anima. Longhi al posto di Testini? Non volevo concedere troppi spazi al Frosinone su quella fascia. Le critiche del pubblico? E’ normale quando si fa fatica a esprimerci.
Riccardo Taddei (attaccante della Triestina): Abbiamo sofferto nel primo tempo e siamo riusciti a scavare un pareggio nella ripresa. Speravamo di vincere, ma anche un punto va bene per come si erano messe le cose. Dobbiamo continuare a lottare e sperare anche nei risultati favorevoli delle nostre avversarie.
Gilberto Paris Lippi (vice-sindaco e assessore comunale allo sport): La Triestina non ha un allenatore all’altezza e speravo che Salvioni avesse la dignità di dimettersi in sala-stampa a fine partita. Questo non è avvenuto e ora spero che il presidente Fantinel lo rimandi ad Ancona per quanto sia una persona squisita. Io vedrei bene un tecnico delle giovanili come Calò o Pavanel.
L’allenatore del Frosinone Salvatore Campilongo mastica amaro a fine partita: “Abbiamo sfiorato il 3-0 con Bottone, giocando con cattiveria e determinazione. E il 3-0 sarebbe stato un colpo mortale. Dopo i cambi ci siamo abbassati troppo e siamo andati in difficoltà sulla pressione dei loro esterni. La Triestina è stata brava a crederci. Mi tengo la prestazione anche se il pareggio ci lascia l’amaro in bocca. La vittoria sarebbe stata meritata. Ora avremo una prova tosta e difficile nel posticipo con il Siena, ma contro le grandi – come contro il Torino – abbiamo sempre fatto bene. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada e tenere il passo delle dirette rivali. La Triestina? Ormai l’abbiamo affrontata e dobbiamo pensare alle prossime uscite senza mollare nulla”. A proposito dei cambi il mister gialloblù afferma: “Ho messo dentro Cesaretti, un esterno alto, per fare delle ripartenze e non abbassarci in difensa nel momento del forcing della Triestina. Nel finale ci è mancato chi tenesse alta la palla, cosa che ci avrebbe evitato di essere troppo chiusi in area. Il 2-2 è stato in ogni caso un gol fortuito. Siamo stati ingenui. e avremmo meritato di vincere, avendo attaccato per 80’. E’ un pareggio comunque positivo essendo ottenuto in trasferta e ora dobbiamo mantenere alta la concentrazione. Siamo diventati una sqaudra, cosa che ci mancava finora. Il gruppo è buono e questo mi lascia ben sperare per la rincorsa alla permanenza in serie B. Mancano nove giornate e c’è la possibilità per centrarla. Io sono ottimista e ci credo”.
Pure i giocatori del Frosinone provano del rammarico per come si è conclusa la trasferta triestina.
Ad iniziare da Nicholas Guidi, che sostiene: “Ci giochiamo il tutto e per tutto fino alla fine. Ora proviamo delusione per non aver conquistato una vittoria che sembrava certa, ma non proviamo paura all’idea di non poterci salvare. La partita ha preso una piega non aspettata, ma è stata ottima, la migliore fatta in trasferta. Era importante dare un segnale di vitalità fuori casa e lo abbiamo fatto. Dobbiamo gettarci la delusione alle spalle ed essere piuttosto contenti della prova”.
Così, invece, Alain Pierre Baclet: “Siamo molto amareggiati per come è andata a finire. La prestazione è stata buona, la migliore delle ultime in trasferta. Sembrava di essere in casa per intensità e ritmo. La mia sostituzione? Sono uscito perché ero molto stanco. Ho corso tanto e ho fatto diversi rientri a centocampo. Il mister mi ha visto stanco e mi ha tolto senza che glielo facessi noatre. La salvezza? Abbiamo giocatori molto buoni per raggiungere l’obiettivo sognato e non temiamo di non farcela”.