Triestina sconfitta a Grosseto, non ci resta che piangere
TRIESTINA 0
MARCATORI: p.t. 4’ Sforzini, 33’ Caridi.
GROSSETO (4-4-1-1): Narciso; Turati, Freddi, Rincon, Petras; Crimi, Consonni (s.t. 15’ Alessandro), Asante, Defendi (s.t. 36’ Tachsidis); Caridi (s.t. 23’ Immobile); Sforzini. All. Serena
TRIESTINA (4-4-2): Colombo; D’Ambrosio, Cottafava, Malagò, Longhi; Testini (s.t. 33’ Bariti), Dettori, Filkor (s.t. 23’ Lunardini), Miramontes (s.t. 1’ Taddei); Godeas, Marchi. A disposizione Viotti, D’Aiello, Gerbo, Longoni. All. Salvioni
ARBITRO: Maurizio Ciampi di Roma 1 (assistenti Luca Ciancaleoni di Foligno e Gianmattia Tasso di La Spezia; quarto ufficiale Massimo Vallesi di Ascoli Piceno).
NOTE Ammoniti Malagò, Dettori, Crimi. Corner: 5-3 per la Triestina. Minuti di recupero: p.t. 1’; s.t. 4’. Giornata variabile (al mattino sole, al pomeriggio nuovoloso con pioggerellina a tratti; 18 gradi).
Non ci resta che piangere, verrebbe da dire. Viene in mente il film con protagonista la coppia Benigni-Troisi. Il duo si era trovato catapultato in una cittadina toscana nel 1492 viaggiando quindi nel tempo. Senza colpe insomma. E la Toscana è la scena anche della gara di oggi della Triestina, che si è trovata catapultata nella bassa classifica con invece più di una colpa. E al triplice fischio della gara di Grosseto verrebbe da dire anche qui “non ci resta che piangere”. La rincorsa verso i play-out sembra dunque chiusa. La matematica non lo dice ma il buonsenso invece si. La strada che porta alla serie C è ora decisamente tutta in discesa. Anche se in realtà il fatto di giocare l'ultima sfida del torneo ad Ascoli, contro la compagine su cui si sta facendo la corsa, è un fatto importante. Ora i marchigiani sono 6 punti sopra e dunque nelle prossime tre gare l'imperativo è quello di recuperare almeno 3 punti all'Ascoli stesso per poi giocarsi il tutto per tutto negli ultimi 90'. E in quel caso basterebbe un successo per affiancare e superare gli avversari in virtù degli scontri diretti.
Ma tornando alla partita di Grosseto c'è da rilevare una prestazione alabardata incolore che è sinonimo di un brutto colpo – ai fini della classifica – per la Triestina, caduta allo stadio Zecchini in occasione della diciassettesima giornata di ritorno della serie B. L’inizio blando di gara viene spezzato dal guizzo dei padroni di casa, che si portano in vantaggio al 4’. Pallonetto di Caridi dalla sinistra verso il cuore dell’area, dove Sforzini beffa (di testa) Colombo in uscita. Poi i locali fanno una partita ordinata contro un avversario che non sa alzare il ritmo e che di conseguenza non riesce a reagire. L’Unione non è la stessa delle precedenti due uscite: non è compatta, soffre in difesa le iniziative di Caridi e Sforzini e non ha la forza per uscire dal suo guscio così da non impensierire i maremmani, team non irresistibile ma capace di avere un maggior possesso-palla. La difesa casalinga è alta e i mediani fanno pressioni in modo da avere un atteggiamento ben coperto. I toscani ci provano con Sforzini per due volte di testa (centrale e fuori) e con Crimi (out). Dopo la metà del primo tempo la formazione di Michele Serena non si propone più molto, ma bada a tenere le posizioni. L’Alabarda, però, non è aggressiva al punto giusto e non va sulle corsie esterne, unico modo per scardinare la retroguardia dei grifoni. Al 29’ Longhi lascia andar via Sforzini e Colombo riesce a dirgli di no alla sua incornata da sottomisura con un miracolo. Il portiere dei rossoalabardati non può nulla, invece, al 33’ su Caridi, che trova un’autostrada per andare via dalla trequarti (lato sinistro) e infilzare l’estremo difensore con un tocco rasoterra. Al 42’ gli ospiti creano la prima bella azione con Testini, che incrocia e tira alto. Il Grosseto controlla la situazione nella parte iniziale della ripresa e si fa vivo per primo con un tiro-cross insidioo di Caridi, smanacciato da Colombo (6’). La Triestina, quindi, ci mette un pizzico di volontà in più fino a metà frazione, ma non riesce a pungere in modo ficcante e poi si spegne via via. E Cottafava le evita di incassare il tris al 37’, rinviando una conclusione di Sforzini a un metro dalla linea di porta, mentre Colombo neutralizza Immobile al 41’.